La Madonna del Pozzo

Ultima modifica 5 febbraio 2024

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Il culto della Madonna del Pozzo

Il culto della Madonna del Pozzo è nel cuore di ogni cittadino di Rocchetta, ovunque si trovi, la devozione per la Madonna è sua compagna di vita e di speranza.
L'unità stessa della comunità di Rocchetta, al di là di ogni fede ideologica, di ogni divisione sociale e culturale, vive nella fede per la Madonna del Pozzo, la Grande Madre di tutti.
Il miracolo concesso al devoto contadino Giuseppe Mastrostefano, da tre secoli, rivive il 15 agosto di ogni anno nel pellegrinaggio dell'intera comunità presso il luogo in cui la Santa Madre è venuta incontro al suo popolo con il dono dell'acqua.
Mani esperte e sapienti hanno rimarginato le ferite di un gesto sacrilego commesso ad opera di ignoti sull'antica icona della Madonna del Pozzo, hanno eliminato tutto ciò che era stato sovrapposto nel corso degli anni con patine diverse e hanno riportato l'immagine della Madonna al suo antico splendore.
La Madonna del Pozzo con la Sua immagine rinnovata, è venerata presso la cappella di campagna a Lei dedicata, dove ogni anno il giorno 15 agosto viene prelevata e con suggestiva processione serale viene portata presso la Chiesa Matrice per i tradizionali festeggiamenti dei giorni 24 e 25 agosto per farvi ritorno alle prime luci dell'alba del giorno 26.

 

Storia della Madonna del pozzo di Rocchetta Sant'Antonio

Due sono le fonti soriche che riguardano la Madonna del Pozzo:

  1. Il "Forastiero" di Giuseppe Franciosa, notaio di Lacedonia (AV), che si trova nell'Archivio di Stato in Avellino;
  2. "La Cronistoria di Rocchetta Sant'Antonio" di Giovanni Gentile, edita a Melfi il 1888.
    Le varianti tra le due fonti non sono sostanziali, per cui fondamentalmente nel contenuto essenziale coincidono. Eccone il sunto da me ricavato:
    "Sabato 24 agosto 1709 l'anziano contadino Giuseppe Mastrostefano, mentre stava zappando la sua maggese in contrada Serralonga, assetato, chiede l'acqua alla Madonna del Pozzo. Perchè invoca proprio la Madonna del Pozzo? Qualche giorno prima c'era stato un contratto spirituale del contadino con un frate questuante del rinomato Santuario della Madonna del Pozzo di Capurso (Bari). Questo è il motivo per cui il contadino invoca la Madonna del Pozzo. Difatti S. Maria del Pozzo gli concede l'acqua e il contadino devotamente ne bevve e ringraziò la S. Vergine del Pozzo.
    Successivamente l'acqua non diminuiva, anzi venne utilizzata con fede e diversi ammalati furono guariti. La prima miracolata fu la storpia Pompea Garruto, la seconda fu Anna Maria Pasciuto e poi tanti altri".

Le ricerche accurate condotte dal Vicario Foraneo di Rocchetta Sant'Antonio, Don Giuseppe di Mattia, tramite i sacerdoti Don Carlo Piccolo e Don Giuseppe dell'Abate, sul sito di Serralonga, la conprovata guarigione di alcuni malati per mezzo dell'acqua prodigiosa, la constatazione dei fatti che vennero verbalizzati dettagliatamente dal Vescovo GiamBattista La Morea di Lacedonia, soo le prove che pinsero il Vescovo a concedere alla popolazione e alle autorità di Rocchetta la facoltà di erigere una chiesa sul luogo del prodigio.

La scultura lignea policromaraffigurante la Madonna del Pozzo del secolo XVIII, vero gioiello artistico, è stata oggetto di grande venerazione da parte del popolo di Rocchetta per circa tre lunghi secoli. Il primo disastro sulla statua fu commesso involontariamente la notte tra l'11 e il 12 settembre 1907, allorquando casualmente le candele accese dettero fuoco alla sacra immagine. L'intera popolazione, compreso il Clero, si mobilitarono per raccogliere offerte e così restaurare l'effige della Madonna. Successivamente la statua ha subito altri restauri - alcuni in maniera ufficiale (come nel 1907, nel 1931, nel 1989), altri in maniera ufficiosa - ma tutti mal riusciti sopratutto per l'assenza di restauratori competenti.

I diversi sacrilegi verificatisi durante l'Anno Giubilare del 2000, i primi tra gennaio/febbraio e l'ultimo e il più orrendo nel novembre del 2000, hanno profondamente scosso e costernato l'intera comunità di Rocchetta. La domanda che tutti si pongono è questa: "Chi è il colpevole di questi efferati sacrilegi?". L'unica risposta indubitabile è questa: "Qualcuno che per ora ha smesso di amare la Madonna, Dio e i Fratelli". I gesti sacrileghi possono essere letti anche in chiave teologica al negativo, nel senso che Dio scrive dritto sulle righe storte degli uomini e che sa ricavare il bene anche dai peccati che commettono gli uomini. In questo modo Dio Padre, tramite S. Maria del Pozzo, vuole stabilire una più profonda comunione d'amore con i Rocchettani, legandoseli più strettamente, per preservarli dalla corruzione morale e dai disvalori presenti nella cultura contemporanea.

Il Parroco       
Sac. Antonio Mottola


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